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L'INIZIAZIONE (terza parte)


Rudolf Steiner – L’Iniziazione 1918


“Chi ha acquisito la capacità di seguire principi ed ideali alti senza curarsi dei propri desideri e scopi personali, chi sa sempre compiere il suo dovere, anche quando inclinazioni e simpatie tendono a distrarlo, nella vita abituale è già inconsapevolmente un iniziato.”


“È di particolare importanza che il candidato (l’allievo) sia provvisto della qualità di un discernimento del tutto sano e sicuro (…) Può progredire soltanto se è in grado di distinguere l’illusione, le vuote creazioni della fantasia, la superstizione, dalla vera realtà.”


“(L’iniziato) non deve tacere le verità superiori, ma deve (saperle) presentare nel modo giusto e col tatto necessario.”


“(L’iniziato deve agire) senza essere di continuo disturbato dalla memoria inferiore. È necessario per l’iniziato perché deve avere sempre completa fiducia nell’immediato presente; deve poter distruggere i veli del ricordo che in ogni istante della vita ci circondano. Se io giudico ciò che mi succede oggi alla stregua di ciò che ho sperimentato ieri, mi espongo a molti errori. Naturalmente ciò non va interpretato come se si negasse l’esperienza acquisita nella vita. Come iniziato occorre però avere la capacità di giudicare (valutare) ogni nuova esperienza di per se stessa, lasciando che agisca su di noi senza essere turbata dal passato. In ogni istante devo attendermi che ogni cosa o essere possa arrecarmi una rivelazione del tutto nuova” (nella Vipassana è la mente del principiante).


Qualità da sviluppare: la Pazienza e la Sincerità (con se stessi e con gli altri.

Qualità da gestire: la collera.


Per l’educazione esoterica è in special modo necessario educare la vita del desiderio. Non ci si deve spogliare di ogni desiderio (…) e un desiderio verrà sempre esaudito se ha dietro di sé una particolare forza: forza che viene dalla giusta conoscenza. La massima “non desiderare in alcun modo, prima di aver conosciuto quel che è giusto in un dato campo” è una delle norme auree di ogni allievo dell’esoterismo.”


“Fra le qualità che bisogna combattere altrettanto quanto la collera e l’irritazione, sono la paura, la superstizione, il pregiudizio, la vanità e l’ambizione, la curiosità e le chiacchiere inutili e la tendenza a stabilire distinzioni fra gli uomini in ordine alla loro posizione esteriore, alla loro razza, alla loro discendenza.”


“L’allievo non deve trattenersi dall’esporre la propria opinione, ma deve ascoltare l’interlocutore con la massima attenzione, per foggiare la forma della propria risposta (metacomunicazione).

Non ha importanza che la mia opinione sia diversa da quella del mio interlocutore, ma che col mio contributo egli riesca a trovare da sé l’interpretazione giusta. (Così si forma nell’aspirante) la virtù della mitezza.


Aspetta nella calma e nel raccoglimento (…) imponi silenzio a tutti i pensieri che per la precedente abitudine si agitavano in te, diventa calmo e silenzioso nella tua interiorità e aspetta con pazienza.”


“Vi sono altre vie che conducono più rapidamente alla meta; nulla hanno però in comune con ciò che qui è inteso, perché su chi le segue possono avere effetti che un occultista esperto non può desiderare. Siccome alcune di queste vie spesso diventano di dominio pubblico, è necessario ammonire espressamente che non conviene seguirle” (non ci sono scorciatoie e non si può giocare agli apprendisti stregoni, pena l’infelicità, la psicosi ed il contatto con forze tenebrose).


“Si aspetta per lunghi anni con pazienza senza raccogliere nessun risultato evidente. A un tratto, mentre (l’allievo) siede tranquillo nella sua camera silenziosa, attorno a lui si fa luce spirituale.”


“Occorre rilevare che il desiderio generico di conseguire la conoscenza superiore non basta (…) Chi ha soltanto il desiderio, senza la volontà di accettare le condizioni speciali della disciplina esoterica, certo non arriverà lontano (…) Deve essere un atto di libera volontà.”


Se qualcuno chiedesse al maestro: “Comunicami i tuoi segreti, ma lascia che io rimanga con i miei sentimenti, le mie emozioni e i miei pensieri abituali”, chiederebbe appunto qualcosa del tutto impossibile (…) Va sottolineato che di nessuna di queste condizioni si richiede il completo adempimento, ma solo lo sforzo (l’intento) per raggiungerlo. Nessuno può adempiere appieno quelle condizioni, ma ognuno può incamminarsi su quella via. Ciò che importa è la volontà, l’intenzione di avviarsi su quella strada.”


Tre condizioni per l’allievo:

1) Porre attenzione alla salute del corpo e dello spirito.

2) Sentirsi membro della vita complessiva, membro dell’intera umanità.

3) Credere all’importanza universale della propria vita interiore.

4) Sapere che la vera entità dell’uomo non risiede nel suo essere esteriore, ma in quello interiore.

5) Essere costante nella decisione presa. Mettere amore nell’azione. Non aspettarsi gli effetti esteriori delle sue azioni, ma trovare soddisfazione nelle azioni stesse (Karma Yoga – Bhagavad Gita)

6) Essere riconoscente per tutto ciò che si riceve. Bisogna sapere che la propria vita è un dono dell’universo.

7) Dare un’impronta unitaria alla propria vita. Le singole manifestazioni nella vita saranno fra loro in armonia, non in contraddizione. Come però la forma è vacua senza lo spirito, così lo spirito rimarrebbe inerte se non creasse una forma.”


“Lavoro e devozione sono i sentimenti fondamentali che la disciplina esoterica esige dal discepolo.”


La scienza esoterica dà consigli. A nessuno essa impone una verità, non proclama dogma alcuno, ma indica una via.”



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