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I detti di Sàmharo, maestro di niente...

Aggiornamento: 14 mag 2020

RAGGI GNOSTICI


12

Ascolta con attenzione, mio giovane adepto. Ti parlerò con parole affilate:

Chi è schiavo nel cuore vuole restare schiavo e a gran voce chiede al suo padrone di dargli da mangiare e di donargli momenti di svago. Ma non sa di essere schiavo e chiama libertà la sua schiavitù. Questo misero essere umano è certo di essere libero perché può acquistare alcuni giocattoli, perché può andare a divertirsi in un carnaio, perché ha tutta la pornografia che vuole, perché può bere allegramente, perché può stordirsi con musica ossessiva e far sesso tristemente.

Chi è schiavo nel cuore odia chi non ama il suo padrone, chi mette in pericolo le sue comodità da quattro soldi, chi esce fuori dal coro e non vuole cibarsi nella mangiatoia. Odia chi non ha paura come lui perché nel fondo di se stesso sa di essere un povero tapino, sa di essere vile e meschino, sa di essere un mediocre piccolo uomo. Non perdere tempo, mio giovane allievo, con chi lecca la mano del padrone. È già morto, è già superato, è già un prodotto di scarto dell'evoluzione. Non sa che il suo tempo è finito e resta aggrappato alle povere cose che si illude di avere. È un naufrago che va alla deriva, che ucciderebbe per restare nella sua zattera, che vede negli altri possibili ladri dei suoi finti privilegi. Mio giovane adepto, non sprecare parole con i morti viventi, osservali con autentica compassione, ma guardati da loro, e non sottovalutare la loro violenza. Offri parole vere soltanto a chi viene a cercarti con sguardo limpido. Con tutti gli altri applica l'arte dell'agguato che conosce soltanto chi cammina da sveglio nella vita.


11

"La vita umana è una rappresentazione

di arpeggi e armonie di altre sfere.

Raffina i tuoi sensi, mio giovane adepto,

per rendere nitido il tuo sentire

abbandona le crepe della mente

e osserva col Cuore.

Unisci tutti i sensi in Uno

restando immobile nell'istante senza tempo

e scoprirai il Sublime".


10

"Non vantarti dei tuoi progressi,

giovane apprendista.

Se ti vanti stai vanificando ogni tuo sforzo

e stai dicendo a chi sa ascoltare

che sei nella menzogna.

Non impartire lezioni a chi non te le chiede,

incauto allievo.

Stai dicendo a chi sa ascoltare

che sei presuntuoso".


9

“Qual è il vizio più grande, Maestro? Sto guardando dentro me e ne vedo tanti”.

“Ogni essere umano li ha tutti dentro di sé. Spesso i peggiori sono quelli che diciamo di non avere. Tu quale pensi di non avere?”

“Non trovo tracce di invidia dentro di me, Maestro”.

“Bene, giovane allievo, allora mediterai per una settimana sull’invidia”.


8

"Non esistono gli uomini spirituali, giovane allievo. Tu non sei qui per essere spirituale ma per diventare un essere umano completo".


7

"Se ti senti migliore degli altri, anche per un istante, fai molta attenzione a questo segnale, giovane apprendista: stai cadendo nel compiacimento. Questo tranello lo incontrerai anche negli anni a venire, quando avrai più conoscenza e ci saranno persone che ti esaltano. La presunzione è la tua prova in ogni momento della tua vita. Ti sentirai superiore, giudicherai dall'alto della tua miseria, e sarai un poveraccio mentre lo farai. Vigila, giovane allievo, e non cadere nel sonno."


6

"Lascia che il silenzio parli e, quando ha parlato, dai voce al silenzio con parole radicate nel Cuore, parole vere, che hanno corpo. Non lasciare nell'ignoranza, nel vuoto, nell'attesa, se hai la responsabilità di insegnare. E tu, giovane allievo, impara ad ascoltare, radicato nel silenzio della mente e nella gentile accoglienza del Cuore. Due virtù complementari si incontrano: saper insegnare e sapere ascoltare."


5

"Se siedi ogni giorno in meditazione e quando ti alzi torni alla confusione della mente, senza praticare l'attenzione consapevole, stai mentendo a te stesso, giovane allievo."


4

"Giovane allievo, proprio quando inizi davvero ad avere un contatto con la tua essenza, senti la quiete ed il silenzio scendere in te, senti l'unione tra te e la vita, la presenza e la commozione dell'esserci...allora sta ancora più attento al tuo compiacimento e al tuo narcisismo spirituale."


3

"Non esiste il passato e non si torna al passato. Quelle che chiamate memorie del passato sono impresse nel presente del nostro corpo. Non avere quindi suggestioni, giovane allievo; tutto è dentro di te sempre e soltanto adesso".


2

"Appena credi di cominciare a sapere, giovane allievo, quello è il momento di mettere tutto in discussione! Ciò che sopravvive in te allora è vero..."


1

"Non c'è esperienza senza azione. Questa semplice verità richiede invece coraggio perché l'azione comporta la scelta, la determinazione, l'assunzione di responsabilità. La via della consapevolezza, giovane apprendista, comporta quindi continue scelte che conducono a precise azioni, senza le quali la conoscenza è un'illusione che cerchiamo di legittimare. Senza passare all'atto, ingenuo novizio, stai nutrendo una finta trasformazione e ti stai perdendo, con la convinzione di essere sulla retta via. Meglio che tu riconosca la tua ignavia, giovane allievo, e torni alla vita profana: in tal modo sarai almeno più onesto con te stesso".

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